Mario Draghi: Come cambiare la traiettoria del nostro continente?

Mario Draghi: Come cambiare la traiettoria del nostro continente?

 

Lo scorso 22 agosto 2025, l’ex Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana e Governatore della Banca Centrale Europea Mario Draghi è intervenuto al Meeting di Rimini organizzato da Comunione e Liberazione (CL), per analizzare la situazione in cui si trova oggi l’Unione Europea, ritornando, in particolar modo sul “Rapporto sulla Competitività europea” da lui realizzato.

“Il Rapporto ha indicato le molte aree in cui l’Europa sta perdendo terreno e dove più urgenti sono le riforme. Ma un tema ricorre attraverso tutte le indicazioni del rapporto: la necessità di utilizzare appieno la dimensione europea lungo due direzioni. La prima è quella del mercato interno”, ha affermato Draghi.

“L’Atto del Mercato Unico fu approvato quasi quarant’anni fa eppure permangono ostacoli significativi agli scambi interni all’Europa. La loro rimozione avrebbe un impatto sostanziale sulla crescita dell’Europa – ha sottolineato Draghi. Il Fondo Monetario Internazionale calcola che, se le nostre barriere interne fossero ridotte a livello di quelle prevalenti negli Stati Uniti, la produttività del lavoro nell’Unione Europea potrebbe essere di circa il 7% più alta dopo sette anni. Si pensi che negli ultimi sette anni il totale della crescita della produttività è stato da noi appena il 2%”.

“Il costo di queste barriere è già visibile. Gli Stati europei si accingono a una gigantesca impresa militare con 2 trilioni di euro – di cui un quarto in Germania – di spese addizionali nella difesa pianificate tra oggi e il 2031. Eppure abbiamo delle barriere interne che sono equivalenti a una tariffa del 64% su macchinari e del 95% sui metalli. Il risultato sono gare d’appalto più lente, maggiori costi, e maggiori acquisti da fornitori al di fuori dell’Unione Europea, senza quindi neanche una funzione di stimolo alle nostre economia: tutto a causa degli ostacoli che imponiamo a noi stessi”.

“I governi devono definire su quali settori impostare la politica industriale. Devono rimuovere le barriere non necessarie e rivedere la struttura dei permessi nel campo dell’energia. Devono mettersi d’accordo su come finanziare i giganteschi investimenti necessari in futuro, stimati dalla Commissione europea in circa 1.2 trilioni di euro all’anno. E devono disegnare una politica commerciale adatta a un mondo che sta abbandonando le regole multilaterali”, ha concluso Draghi.

Il testo del discorso integrale in italiano è disponibile qui.

Il testo del discorso integrale in inglese è disponibile qui.

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