L’alluminio da rottame è il nuovo fronte di battaglia nella guerra dei minerali critici
La recente analisi pubblicata da Reuters conferma con forza ciò che FACE sostiene da tempo: il rottame di alluminio è diventato una vera e propria commodity strategica, al centro delle politiche europee per la decarbonizzazione, la sicurezza delle forniture e l’autonomia industriale.
Oltre un milione di tonnellate di rottame lascia ogni anno l’Unione Europea, mentre la pressione dei dazi statunitensi sul metallo primario sta creando un forte differenziale di prezzo che rende sempre più conveniente esportare rottame europeo verso gli Stati Uniti. A questo si aggiunge la crescente difficoltà del settore del riciclo nell’UE: una parte significativa dei forni è oggi ferma per mancanza di materiale, segnale evidente di un sistema sotto stress.
Parallelamente, la Cina sta accelerando in modo deciso, puntando a portare la propria capacità di riciclo dell’alluminio a 15 milioni di tonnellate l’anno entro il 2027. Il rischio è che Pechino finisca per dominare anche il mercato dell’alluminio secondario, così come domina già quello del primario.
La “battaglia globale” per il rottame è iniziata, e l’Europa non può permettersi di perdere terreno. Il rottame non è un semplice sottoprodotto: è energia risparmiata, emissioni evitate, e una delle chiavi per garantire competitività e resilienza industriale nel lungo periodo. È essenziale adottare una strategia europea capace di trattenere più materiale all’interno dell’Unione, sostenere una filiera del riciclo realmente competitiva e proteggere un asset che sarà decisivo per la transizione verde.
L’articolo integrale è disponibile qui.
