FACE risponde ai quesiti del JRC sull’alluminio da rottame

FACE risponde ai quesiti del JRC sull’alluminio da rottame

Aggiornamento del position paper di FACE di giugno 2025 sull’alluminio da rottame

FACE ha risposto ai quesiti del Joint Research Centre (JRC) della Commissione europea, aggiornando il proprio position paper di giugno in relazione all’alluminio da rottame. Tale contributo tecnico sarà utilizzato nell’ambito dei lavori preparatori del futuro Circular Economy Act, con un focus sull’alluminio nel settore delle costruzioni.

Il documento fornisce risposte dettagliate ai quesiti del JRC sulla disponibilità, qualità e circolazione dei rottami di alluminio nell’Unione europea, sulla base di un’indagine condotta presso aziende attive lungo la filiera e arricchita dall’esperienza tecnica di FACE. L’analisi conferma il progressivo aggravarsi della scarsità di rottame nel mercato europeo, a fronte di esportazioni che superano ormai il milione di tonnellate annue e che coinvolgono sempre più anche materiali di alta qualità, inclusi rottami pre-consumo.

FACE evidenzia come l’attuale quadro normativo europeo, pur garantendo elevati standard ambientali e di sicurezza, comporti costi e oneri amministrativi significativamente superiori rispetto a quelli sostenuti dai competitor extra-UE, rendendo l’export più attrattivo per operatori e trader. Alla luce di queste distorsioni di mercato, l’Associazione segnala la necessità di misure di salvaguardia più incisive per trattenere il rottame all’interno dell’Unione, affiancate da interventi strutturali per rafforzare la capacità di selezione, tracciabilità e riciclo.

Nel documento vengono inoltre ribadite alcune proposte chiave già avanzate da FACE, tra cui l’armonizzazione delle classificazioni dei rottami a livello europeo, l’introduzione di standard comuni di qualità e tracciabilità e lo sviluppo di un sistema di certificazione per il cosiddetto “Green Scrap”. Secondo FACE, solo un approccio integrato, che combini misure commerciali mirate e politiche industriali di lungo periodo, può garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, sostenere gli investimenti nel riciclo e rafforzare la competitività della filiera europea dell’alluminio in linea con gli obiettivi climatici e di economia circolare dell’UE.

Il documento integrale è disponibile qui.

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