COMUNICATO STAMPA – per diffusione immediata
Federazione dei Consumatori di Alluminio in Europa – FACE
Martedì 23 dicembre 2025, Bruxelles
COMUNICATO STAMPA
MARIO CONSERVA (FACE): “BASTA EMORRAGIA ROTTAMI: TENIAMO QUESTA MATERIA PRIMA, SOSTENIAMO L’UTILIZZO IN EUROPA”
“L’UE ESPORTA INTORNO A 1,2 MILIONI DI TONNELLATE DI ROTTAMI DI ALLUMINIO L’ANNO, PARI AL 25% DELLA CAPACITÀ DI RICICLO”
“L’Unione Europea è strutturalmente deficitaria di alluminio primario e non può permettersi di perdere, attraverso l’export dei rottami, una risorsa strategica per la competitività della sua industria.” È il messaggio di Mario Conserva, Segretario Generale di FACE – Federation of Aluminium Consumers in Europe, che richiama l’urgenza di un intervento politico e industriale coordinato.
Secondo i dati di FACE, ogni anno l’UE utilizza circa 13 milioni di tonnellate di alluminio, di cui intorno a 7,5 di primario, la cui la produzione interna si ferma a poco più di 0,9 milioni di tonnellate, con un deficit superiore all’85% del fabbisogno che è da colmare con le importazioni. A questo scenario già critico si aggiunge il costo del dazio all’import del metallo grezzo, che determina un sovrapprezzo fino al 6% sulle leghe da fonderia e un onere per l’industria stimato in 1 miliardo di euro l’anno.
“Produciamo sempre meno alluminio primario per ragioni strutturali, legate soprattutto ai costi energetici, mentre la domanda cresce, secondo le previsioni di 1 milione di tonnellate in più dal 2023 al 2028, – osserva Conserva – ed è anche per questo che l’Europa deve puntare con decisione sul riciclo.”
Conserva ricorda che il resto del fabbisogno interno di metallo leggero e sue leghe viene colmato dal materiale secondario, con il riciclo attuale di oltre 5 milioni di tonnellate di rottami interni all’anno, la cui trasformazione in materia prima secondaria comporta un risparmio energetico del 95% rispetto alla produzione di primario. Ma si potrebbe fare di più, perché secondo le valutazioni recenti 1,2 milioni di tonnellate di rottame della raccolta interna vengono esportate fuori dall’Unione, pari a quasi il 25% della capacità interna di recupero.
“Un’emorragia – denuncia Conserva – che non solo limita la disponibilità interna di materia prima secondaria per l’industria di trasformazioni e lavorazioni a valle, ma mette sotto pressione migliaia di PMI specializzate nel recupero e nella produzione di metallo secondario. Queste imprese rischiano di esser messe in crisi sulla disponibilità di rottami, e debbono essere salvaguardate per continuare a programmare investimenti, a crescere, a garantire la continuità di approvvigionamento alla filiera a valle”.
FACE invita dunque le istituzioni europee a introdurre misure incisive, tra cui:
- un dazio elevato all’esportazione dei rottami, per trattenere in Europa la materia prima secondaria;
- incentivi e strumenti di supporto agli impianti di riciclo e ai produttori di alluminio secondario;
- semplificazioni normative e amministrative per favorire gli investimenti nella circolarità;
- un riesame delle barriere all’importazione del primario, ingiustificate in un mercato gravemente deficitario.
“Il riciclo e la valorizzazione dei rottami sono una leva industriale importante per il futuro dell’Europa – conclude il Segretario Generale di FACE – difendere questa risorsa significa difendere le nostre PMI, la competitività della manifattura europea e la nostra autonomia strategica in un settore essenziale per la transizione energetica e digitale.”
Il comunicato integrale di FACE è disponibile qui.
