Conserva (FACE), con attacco Israele ad Iran Europa rischia di essere tagliata fuori dai rifornimenti vitali di energia e alluminio

COMUNICATO STAMPA – per diffusione immediata

  Federazione dei Consumatori di Alluminio in Europa – FACE

  Venerdì 13 giugno 2025, Bruxelles

COMUNICATO STAMPA

CONSERVA (FACE), CON ATTACCO ISRAELE AD IRAN EUROPA RISCHIA DI ESSERE TAGLIATA FUORI DAI RIFORNIMENTI VITALI DI ENERGIA E ALLUMINIO

“La grave escalation registrata nelle ultime ore, con decine di attacchi israeliani sul territorio iraniano, rischia di innescare una catena di eventi incontrollabili, con conseguenze potenzialmente esistenziali per l’industria europea dell’alluminio” dichiara Mario Conserva, Segretario Generale  FACE – la Federazione Europea dei Consumatori di Alluminio.

Secondo Conserva tra gli scenari da non escludere vi è anche un blocco dello Stretto di Hormuz, che potrebbe essere coinvolto in un nuovo conflitto o colpito da incidenti di natura geopolitica.

“In tale contesto – continua – l’Europa rischia seriamente di essere tagliata fuori da forniture strategiche di energia e materie prime, in primis l’alluminio. Le conseguenze sarebbero devastanti: un aggravamento drammatico della crisi economica già in atto, panico nei mercati, interruzioni e perdite industriali, tensioni sociali e instabilità politica”.

Per FACE la catena di approvvigionamento europea dell’alluminio non è mai stata così fragile. “L’Unione Europea – spiega Conserva – ha ormai un deficit di alluminio primario superiore all’87% del fabbisogno interno. Ogni anno sono necessarie 7 milioni di tonnellate di alluminio grezzo per alimentare l’industria, e oggi si rischia anche una fuga di rottami verso gli Stati Uniti, dove questo materiale strategico è esentato dai dazi del 50% imposti dall’amministrazione Trump. A ciò si aggiungono le restrizioni legate alla guerra in Ucraina, che hanno ulteriormente limitato le opzioni di approvvigionamento dell’UE, rendendoci totalmente dipendenti da rotte marittime lunghe, costose, inquinanti e instabili”.

“Questo rischio sistemico – sottolinea – coinvolge anche tutti gli scenari legati alla circolarità: da un lato perché l’alluminio primario è essenziale nella maggior parte delle applicazioni, anche in combinazione con metallo riciclato, e quindi la domanda continuerà a crescere; dall’altro, perché le nuove tariffe statunitensi – che colpiscono l’alluminio ma non i rottami – rischiano di indebolire il sistema europeo del riciclo e favorire l’esportazione di materia prima, aumentando la nostra dipendenza. In questo contesto, le tensioni tra UE e USA potrebbero ampliarsi e investire anche settori come il digitale, l’agricoltura e la sanità. Parallelamente, Washington continua a manifestare ambizioni di controllo su territori strategici come la Groenlandia e ad aumentare la pressione sul Canada”.

FACE evidenzia inoltre che conflitto globale per l’accesso ai minerali critici riguarda ormai anche l’Africa, dove gli Stati Uniti hanno adottato una strategia aggressiva per contrastare l’influenza cinese. “E in questa sfida, l’Unione Europea si trova in una posizione di debolezza senza precedenti”.

“Nel mondo sono attivi oltre 120 conflitti armati. Se guardiamo all’odierno panorama geopolitico, dal punto di vista economico, l’UE si ritrova senza più flussi commerciali sicuri e senza partenariati internazionali solidi. In particolare, nel settore dell’alluminio, non esiste alcuna vera autonomia strategica per l’Europa, ma al contrario una crescente dipendenza”.

“L’aumento dell’insicurezza nelle rotte marittime del Sud globale – Indo-Pacifico, Golfo Persico, Mar Rosso e Africa occidentale – così come le possibili crisi transatlantiche connesse alla Groenlandia e al Canada, espongono l’Europa a un livello di vulnerabilità nella catena di approvvigionamento dell’alluminio che non si vedeva dalla Seconda Guerra Mondiale. Come FACE – conclude Conserva – sono due anni che lanciamo l’allarme sui rischi legati alla restrizione dei flussi di alluminio primario, inclusi quelli connessi alle rotte marittime meridionali e alle nuove tensioni geopolitiche. Oggi, più che mai, l’Unione Europea deve mantenere aperte tutte le opzioni per garantire la sicurezza economica e l’approvvigionamento strategico dell’alluminio, una materia prima essenziale per il futuro industriale del continente”.

Il comunicato stampa è disponibile qui.

 

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