Conserva (FACE): “Sull’alluminio quello di Trump è un suicidio. Bruxelles elimini le sue tariffe”

Conserva (FACE): “Sull’alluminio quello di Trump è un suicidio. Bruxelles elimini le sue tariffe”

 

“Il comportamento di Trump è incomprensibile. Parlo per quanto riguarda l’alluminio. Il sistema della filiera dell’alluminio degli Stati Uniti aveva già molte difficoltà a sopportare un dazio del 25%, portarlo al 50% vuol dire mettere a rischio la sopravvivenza. È un suicidio”. Parole di Mario Conserva, segretario generale della Federazione europea dei consumatori di alluminio (FACE), associazione che da 25 anni difende gli interessi delle piccole e medie imprese del settore. Conserva invita l’Unione europea ad approfittare della situazione.

In che modo?

“In Europa, e soprattutto in Italia, alluminio primario non ne produciamo. Dobbiamo importare il metallo grezzo dalla Cina, dall’India e da altri paesi. Visto che gli Stati Uniti da soli hanno deciso di darsi la zappa sui piedi, la Ue potrebbe non seguire Trump e muoversi in controtendenza per favorire un mercato libero per le materie prime, che sono alla base di tutta l’industria e della competitività”.

Cosa dovrebbe fare Bruxelles?

“Eliminare i dazi sull’import dell’alluminio grezzo, che da troppi anni stanno creando un sovraccosto nel nostro settore produttivo”.

Perché la Ue aveva messo dei dazi sull’importazione se la produzione di materia prima è scarsa nel Vecchio Continente?

“Le tariffe, che in Europa oscillano dal 3 al 6%, servivano per difendere il sistema quando il costo dell’energia elettrica era contenuta. In Europa ogni grande Stato aveva la sua produzione primaria, oggi è rimasto qualcosa di minimo colo in Germania. L’aumento del costo dell’energia ha portato la produzione a non essere più conveniente e quindi è iniziata un’importazione massiccia dalla Grande Cina, dall’India e da alcuni altri Paesi dell’Est, come la Russia, da dove ora non arriva nulla. Per questo toglierli sarebbe un beneficio”.

Da un punto di vista industriale che senso ha la decisione di Trump e l’ulteriore giro di vite dal 29 al 50%?

“Nessuno. È un controsenso. Do a Trump il beneficio del dubbio. Il suo obiettivo finale è ricostruire una filiera dell’alluminio negli Stati Uniti, ma ci vogliono anni: almeno una decina, non pochi mesi, e delle tariffe del genere sono comunque fuori scala. Così ammazzi solo le imprese. E con la straordinaria volatilità decisionale di Trump, gli Stati Uniti rischiano una recessione, con la minaccia di esportare un po’ dovunque le conseguenze negative di scelte sbagliate”.

L’intervista integrale di La Repubblica è disponibile qui.

 

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