FACE al Parlamento Europeo: l’industria chiede di fermare il CBAM
Nella mattinata di mercoledì 1 ottobre 2025, FACE ha partecipato alla Colazione Informativa al Parlamento Europeo, intitolata “CBAM and the Aluminium Industry in Europe”, organizzata dalla Asociación Española del Aluminio y Tratamientos de Superficie e dall’eurodeputata Susana Solís.
Dai Paesi rappresentati (Germania, Grecia, Italia, Polonia and Spagna) e da tutti i settori presenti, il messaggio è stato unanime: l’attuale impostazione del Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM) comporta seri rischi per l’industria dell’alluminio:
- Nessuna parità di condizioni per i produttori europei.
- Colpo alla competitività e all’occupazione.
- Incentivi non intenzionali alla delocalizzazione.
- Inoltre: scappatoie e possibilità di elusione.
Invece di fornire certezze, il CBAM rischia di aggiungere burocrazia, costi (stimati in 4.3 miliardi di euro annui, secondo ODDO BHF Metals) e instabilità nei rapporti con i partner internazionali. Secondo un rappresentante della Commissione Europea, sebbene siano previsti piccoli aggiustamenti, non ci si attende una vera revisione prima del 2028.
L’appello dell’industria è stato chiaro: fermare il meccanismo finché non si trova una soluzione migliore.