FACE: UE e Stati Membri adottino le proposte del Manifesto del Gruppo En+/Rusal
Le iniziative contenute nella “Visione dell’Alluminio Green” supporteranno il rilancio dell’industria dell’alluminio dopo la crisi COVID-19
“Accogliamo con favore la pubblicazione del Manifesto del Gruppo EN+/ RUSAL sulla Visione dell’Alluminio Green, che definisce l’impegno e le priorità del Gruppo per guidare il settore verso un’economia a basse emissioni di carbonio attraverso lo sviluppo del nuovo Alluminio Green”, ha dichiarato Mario Conserva, Segretario Generale di FACE – Federation of Aluminium Consumers in Europe – associazione che rappresenta gli interessi dei trasformatori e degli utilizzatori di alluminio nell’UE.Le proposte presentate da Lord Barker, Executive Chairman di EN+ Group, prevedono che l’Alluminio Green, prodotto con energia a basse emissioni di carbonio, avrà un ruolo fondamentale nel “Recovery Plan” e per il raggiungimento degli obiettivi climatici e di transizione energetica dell’UE, attraverso un nuovo modello di sviluppo sostenibile che riduca l’afflusso e l’impiego di alluminio “high-carbon” prodotto nella maggior parte degli smelter mondiali.“In particolare”, ha proseguito Conserva, “il Manifesto del Gruppo EN+ sostiene una politica commerciale UE più efficace, a sostegno della competitività e della sostenibilità del settore, che parte dall’abolizione dei dazi sulle importazioni di alluminio grezzo.Queste tariffe, che attualmente si applicano indistintamente a tutte le tipologie di alluminio grezzo – materia prima della quale l’UE ha un grave e crescente deficit – hanno causato un extra-costo fino a 1 miliardo di euro all’anno per l’acquisto di alluminio primario e secondario, penalizzando fortemente i trasformatori di alluminio a valle, che rappresentano oltre il 90% dei posti di lavoro nell’industria europea dell’alluminio.[1]Inoltre, questa politica commerciale dell’UE non ha evitato la delocalizzazione della maggior parte delle fonderie europee e ha ostacolato l’arrivo di metallo primario di qualità in Europa.
Invitiamo quindi le Istituzioni UE e gli Stati Membri a implementare le proposte, contenute nel Manifesto, di creare codici doganali ad hoc per l’alluminio low-carbon e di rivedere i dazi sulle importazioni di metallo primario a basse emissioni di carbonio.
“Fin dalla fondazione di FACE”, ha concluso Conserva, “la nostra associazione ha sempre sostenuto la necessità di mettere in campo partnership strategiche con le aziende internazionali che producono metallo primario con tecnologie innovative e green, come Rusal e i produttori dei Paesi del Golfo. Solo in questo modo sarà possibile, da una parte, favorire il rilancio dell’industria del downstream europeo e, dall’altra, ridurre la dipendenza dell’UE dal metallo prodotto con un elevato livello di emissioni inquinanti, incompatibile quindi con le ambizioni europee in materia di clima e sostenibilità e con gli sforzi del settore per rendere l’alluminio il materiale perfetto per un futuro sostenibile.”
[1] https://face-aluminium.com/files/uploads/2019/06/2019-LUISS-Study.pdf
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