Serve un dazio europeo temporaneo all’export di rottami: è una questione di sovranità industriale

COMUNICATO STAMPA – per diffusione immediata

Federazione dei Consumatori di Alluminio in Europa – FACE

Lunedì 20 ottobre 2025, Bruxelles

 

COMUNICATO STAMPA

SERVE UN DAZIO EUROPEO TEMPORANEO ALL’EXPORT DI ROTTAMI: È UNA QUESTIONE DI SOVRANITÀ INDUSTRIALE

FACE – la Federazione Europea dei Consumatori di Alluminio – lancia un appello forte per voce del suo Segretario Generale, Mario Conserva: introdurre un dazio  temporaneo e mirato sull’esportazione dei rottami di alluminio dall’Unione Europea.

“Non si tratta di protezionismo – spiega Conserva – ma di colmare un grave ritardo industriale e ambientale che oggi penalizza l’Europa”.

FACE ricorda che ogni anno oltre 1,2 milioni di tonnellate di rottami lasciano l’UE, attratte da impianti asiatici e americani. “Un paradosso che indebolisce l’industria europea, aumenta la dipendenza da alluminio primario importato – spesso ad alta intensità emissiva – e mette a rischio la transizione green”.

“Il riciclo consuma il 95% di energia in meno rispetto alla produzione primaria – continua Conserva – eppure infrastrutture insufficienti, norme obsolete e burocrazia eccessiva rendono più facile esportare che investire sul riciclo in Europa”.

La Federazione chiede all’Europa un intervento strutturale, con un pacchetto coordinato di misure per trattenere e valorizzare i rottami:

  • Riforma normativa per semplificare classificazione, trasporto e riciclo.
  • Riconoscimento dei rottami come materie prime strategiche nel Critical Raw Materials Act.
  • Supporto alle PMI con incentivi fiscali, energia agevolata e strumenti di finanziamento.
  • Investimenti in ricerca per tecnologie avanzate di selezione e raffinazione.
  • Incentivi all’uso di rottami post-consumo (PCR) da parte dei produttori.
  • Partenariati pubblico-privati per accelerare soluzioni industriali scalabili.

Infine, FACE sottolinea la necessità di garantire l’accesso ad alluminio primario a basse emissioni, in un’ottica di complementarità tra produzione e riciclo. “Il rischio che corriamo è duplice: perdere una risorsa strategica e perdere terreno nella corsa globale alla transizione verde. Non possiamo più permettere che l’Europa diventi il magazzino di rottami del mondo – conclude Conserva – esportando valore e importando dipendenza. Serve una politica industriale europea pragmatica, per trasformare una criticità in un’opportunità strategica”.

Il comunicato stampa è disponibile qui.

 

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